Sibari fu una delle città (poleis) più importanti della Magna Grecia sul mar Ionio. Fu fondata tra i fiumi Crati (Crathis) e Coscile (Sybaris), riuniti a circa 5 km dal mare ma con foci indipendenti. La fondazione avvenne alla fine dell’VIII secolo a.C., indicativamente intorno al 730-720 a.C., da un gruppo di Achei provenienti dal Peloponneso. Secondo Strabone, il fondatore fu Is di Elice. La leggenda narra che prima di salpare, Is di Elice consultò l’oracolo di Delfi, che predisse che avrebbe fondato una delle città più fiorenti al mondo, ma destinata a cadere nell’oblio. Prima dell’arrivo dei Greci, l’area della Sibaritide era il centro della civiltà degli Enotri, che fiorì nell’Età del Ferro. I Greci sconfissero gli Enotri e li ridussero in schiavitù. Sibari si sviluppò rapidamente grazie alla fertilità del suo territorio, dove si coltivavano olive, frumenti, frutta e si produceva olio. La città divenne il centro di transito per le merci provenienti dall’Anatolia, in particolare da Mileto.

Ricchezza e Stile di Vita (“Sibarita”) Nell’Antichità, la ricchezza di Sibari era proverbiale. La città governò su quattro tribù e 25 città. Secondo alcuni autori antichi, Sibari raggiunse dimensioni e popolazione notevoli: Diodoro Siculo stimava una popolazione superiore a 300.000 abitanti, mentre Erodoto descrive la città come estesa lungo il Crati per un cerchio di 50 stadi (circa 9 km).

Sibari era una delle colonie più fiorenti della Magna Grecia, ma aveva anche la fama di essere una capitale del vizio. Il termine “Sibarita” è ancora oggi sinonimo di ozio, lussuria, perfidia e sensualità. I Sibariti mantenevano stretti rapporti con Etruschi e Ioni, popoli noti per l’inclinazione al piacere. Essi erano amanti dei bei vestiti e del buon cibo, organizzando spesso banchetti a spese dello Stato. Anche i piaceri sessuali avevano un ruolo importante, e si narra che d’estate le donne si riunissero per imparare tecniche di seduzione. Atheneo, storico greco del III secolo, racconta aneddoti per illustrare l’eccessivo comfort dei Sibariti, come quello di un ricco proprietario che svenne per un mal di schiena solo guardando i suoi schiavi lavorare sotto il sole. Strabone aggiungeva che i Sibariti, oltre che lussuriosi, erano anche perfidi e superbi. Con il tempo, i miti e i fatti storici si sono fusi, rendendo difficile stabilire la verità, ed è probabile che alcune ricostruzioni derivino da racconti orali tramandati.

Conflitto e Distruzione Alla fine del VI secolo a.C., Sibari fu scossa da vicende politiche. Quando fu governata da Telys, descritto da Erodoto come un tiranno, molti aristocratici furono costretti a fuggire a Crotone. Il rifiuto dei Crotoniati di consegnare gli esuli portò i Sibariti a iniziare una guerra con Crotone. Il conflitto, nato probabilmente per contese commerciali, culminò nella Battaglia di Nika.

Nel 510 a.C., dopo una guerra durata 70 giorni, i Crotoniati, guidati dal pluri-campione olimpico Milone, con un esercito stimato di 100.000 uomini, sconfissero l’esercito sibarita. I Crotoniati conquistarono la città e la sommersero deviando il corso di uno dei fiumi, il Crati.

Insediamenti Successivi e Declino Dopo la distruzione, i sopravvissuti di Sibari tornarono in madrepatria e ottennero l’aiuto di Atene. Nel 444-443 a.C., fu fondata sullo stesso sito una nuova colonia panellenica chiamata Thurii, dal nome di una fonte vicina. Questa nuova città fu progettata dal famoso architetto e urbanista Ippodamo. Tuttavia, conflitti interni tra i Sibariti e i nuovi coloni Ateniesi portarono alla cacciata dei Sibariti.

Successivamente, Thurii fu assoggettata dai Lucani. La città perse importanza. Nel 193 a.C. (o 194 a.C. secondo un’altra fonte), i Romani vi dedussero una colonia, cui diedero nome Copia. Il nome fu presto cambiato nuovamente in Thurii. Nell’84 a.C., Copia fu trasformata in municipio. In periodo imperiale, tra il I e il III secolo d.C., l’area si sviluppò nuovamente.

Nel corso del V e VI secolo d.C., l’area iniziò a decadere a causa dell’impaludamento. Un secolo dopo, l’area era completamente abbandonata. Sembra che l’insediamento non fu completamente abbandonato fino al Medioevo.

Riscoperta Archeologica e Siti Attuali L’antica Sibari rimase dimenticata. I suoi resti vennero individuati e scavati a partire dal 1932 e con particolare intensità dal 1969. Le esplorazioni iniziali si concentrarono sull’area di Parco del Cavallo, mettendo in luce resti di età romana (Colonia di Copia/Thurii). Le campagne di scavo sistematiche iniziarono alla fine degli anni Sessanta, con saggi nelle località di Parco del Cavallo, Stombi, Prolungamento strada e Casa Bianca. Gli scavi misero in luce strutture di età arcaica e classica, riferibili sia alla Sibari arcaica che ai successivi insediamenti fino a Thurii. Sono stati ritrovati materiali che risalgono all’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C., confermando l’epoca della fondazione. Gli scavi hanno rivelato un impianto razionale ellenistico di Ippodamo, con strade che si intersecano ortogonalmente, mentre poche tracce rimangono della città precedente.

Oggi, il Parco archeologico di Sibari si trova a Cassano all’Ionio, nella frazione di Sibari, località Parco Del Cavallo, Casa Bianca. Il sito è considerato uno dei più ricchi e importanti della Magna Grecia. I reperti degli scavi sono conservati nel Museo archeologico nazionale della Sibaritide. Gli scavi sono ancora lontani dall’essere esauriti, con vari cantieri aperti. Le condizioni del terreno acquitrinoso e la falda affiorante hanno reso gli scavi difficili, richiedendo un consistente supporto tecnico. Nel 2013, una forte alluvione ha coperto interamente il parco archeologico.

Il sito di Francavilla Marittima (Timpone della Motta), vicino alla piana di Sibari, ha avuto un’importanza notevole per la ricerca, essendo noto archeologicamente prima di Sibari stessa e rivelando una vasta necropoli dell’età del ferro e un santuario greco che in precedenza era un luogo di culto delle genti locali.

Sibari nel Presente La Sibari attuale è una frazione del comune di Cassano all’Ionio, sorta negli anni sessanta pochi km a nord dei siti archeologici. La crescita del centro abitato si deve alle bonifiche finanziate dal governo. L’economia della frazione si basa prevalentemente sul turismo (in particolare balneare e culturale) e sull’attività agricola. La frazione ha una popolazione di circa 5000 abitanti e negli ultimi anni ci sono stati tentativi di chiedere l’autonomia e costituire la “Sibari Provincia”.

Sybaris was one of the most important cities (*poleis*) of Magna Graecia on the Ionian Sea. It was founded between the Crati (Crathis) and Coscile (Sybaris) rivers, which converged about 5 km from the sea but had independent mouths. The city was established at the end of the 8th century BCE, approximately around 730–720 BCE, by a group of Achaeans from the Peloponnese. According to Strabo, its founder was Is of Helice. Legend has it that before setting sail, Is of Helice consulted the Oracle of Delphi, which predicted that he would found one of the most prosperous cities in the world—but one destined to fall into oblivion.  
 
Before the arrival of the Greeks, the Sybaris region was the center of the Oenotrian civilization, which flourished during the Iron Age. The Greeks defeated the Oenotrians and enslaved them. Sybaris rapidly grew thanks to the fertility of its land, where olives, wheat, and fruit were cultivated, and oil was produced. The city became a transit hub for goods from Anatolia, particularly from Miletus.  
 
### Wealth and Lifestyle (“Sybarite”)  
In antiquity, Sybaris was proverbial for its wealth. The city ruled over four tribes and 25 towns. According to some ancient authors, Sybaris reached remarkable size and population: Diodorus Siculus estimated a population of over 300,000, while Herodotus described the city as stretching along the Crati River in a circle of 50 stadia (about 9 km).  
 
Sybaris was one of the most flourishing colonies of Magna Graecia but also had a reputation as a capital of vice. The term “Sybarite” is still synonymous with idleness, luxury, treachery, and sensuality. The Sybarites maintained close relations with the Etruscans and Ionians, peoples known for their hedonistic inclinations. They loved fine clothing and good food, often organizing banquets at state expense. Sexual pleasures also played a significant role, and it is said that in summer, women gathered to learn seduction techniques. Athenaeus, a 3rd-century Greek historian, recounts anecdotes illustrating the Sybarites’ excessive comfort—such as a wealthy landowner fainting from back pain just watching his slaves work under the sun. Strabo added that the Sybarites were not only lustful but also treacherous and arrogant. Over time, myths and historical facts merged, making it difficult to discern the truth, and some reconstructions likely stem from oral traditions.  
 
### Conflict and Destruction  
At the end of the 6th century BCE, Sybaris was shaken by political turmoil. When ruled by Telys—described by Herodotus as a tyrant—many aristocrats were forced to flee to Croton. The Crotoniates’ refusal to hand over the exiles led the Sybarites to declare war on Croton. The conflict, likely rooted in trade disputes, culminated in the Battle of the Sagra (or Nika).  
 
In 510 BCE, after a 70-day war, the Crotoniates—led by the multiple Olympic champion Milo—with an army estimated at 100,000 men, defeated the Sybarite forces. The Crotoniates conquered the city and submerged it by diverting the course of the Crati River.  
 
### Later Settlements and Decline  
After the destruction, Sybaris’ survivors returned to their homeland and secured Athenian aid. Between 444–443 BCE, a new Panhellenic colony called Thurii (named after a nearby spring) was founded on the same site. This new city was designed by the famous architect and urban planner Hippodamus. However, internal conflicts between the Sybarites and the new Athenian settlers led to the expulsion of the Sybarites.  
 
Later, Thurii was subjugated by the Lucanians and declined in importance. In 193 BCE (or 194 BCE, according to another source), the Romans established a colony there, naming it *Copia*. The name was soon changed back to Thurii. In 84 BCE, Copia became a *municipium*. During the Imperial period (1st–3rd century CE), the area flourished again.  
 
By the 5th and 6th centuries CE, the region began to decline due to marsh formation. A century later, it was completely abandoned. It seems the settlement was not entirely deserted until the Middle Ages.  
 
### Archaeological Rediscovery and Current Sites  
Ancient Sybaris remained forgotten until its ruins were identified and excavated starting in 1932, with intensive work from 1969 onward. Initial explorations focused on the *Parco del Cavallo* area, uncovering Roman-era remains (the colony of Copia/Thurii). Systematic excavations began in the late 1960s, with test digs in *Parco del Cavallo*, *Stombi*, *Prolungamento Strada*, and *Casa Bianca*. These revealed structures from the Archaic and Classical periods, attributable to both ancient Sybaris and later settlements up to Thurii. Artifacts dating to the last quarter of the 8th century BCE confirmed the city’s foundation era. The excavations exposed a rational Hellenistic layout by Hippodamus, with an orthogonal street grid, while few traces remain of the earlier city.  
 
Today, the **Sybaris Archaeological Park** is located in Cassano all’Ionio, in the Sibari district (*Parco del Cavallo*, *Casa Bianca*). The site is considered one of the richest and most important in Magna Graecia. Artifacts from the excavations are housed in the **National Archaeological Museum of the Sibaritide**. Excavations are far from complete, with several active dig sites. The marshy terrain and high water table have made digging difficult, requiring substantial technical support. In 2013, a severe flood entirely submerged the archaeological park.  
 
The site of **Francavilla Marittima (Timpone della Motta)**, near the Sybaris plain, has been significant for research. Known archaeologically even before Sybaris itself, it revealed a vast Iron Age necropolis and a Greek sanctuary that had previously been a local worship site.  
 
### Sybaris Today  
Modern Sibari is a *frazione* of Cassano all’Ionio, established in the 1960s a few kilometers north of the archaeological sites. The settlement grew thanks to government-funded land reclamation. Its economy relies mainly on tourism (especially beach and cultural tourism) and agriculture. The district has a population of about 5,000, and in recent years, there have been attempts to seek autonomy and establish a “Province of Sibari.”  

Comune di Cassano All’Ionio
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